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EVENTI E MANIFESTAZIONI ORGANIZZATE IN OCCASIONE DELLA SANTA PASQUA NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI PALERMO |
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L’immenso patrimonio di cultura e tradizioni della provincia di Palermo si fa più vivo in occasione dei festeggiamenti per la S. Pasqua e delle celebrazioni ritualistico teatrali dei giorni che la precedono. Proseguendo nel percorso già intrapreso di promozione del nostro territorio, questa Amministrazione ha il piacere di dare maggiore visibilità alle suggestive manifestazioni che si tengono in occasione della Settimana Santa. Celebrazioni religiose, processioni itineranti e manifestazioni di gaudio e di gioia per la Resurrezione rimandano ad un immaginario che rende testimonianza delle profonde radici della cultura panormita. Le città della provincia di Palermo si trasformano in teatri magici che incorniciano rituali dal sapore antico, che sanno toccare il cuore di tutti, dove gli spettatori si fanno attori, per un’esperienza unica che saprà dare un tocco di originalità alla vostra vacanza. Di seguito vi presentiamo una carrellata dei più importanti eventi in occasione della Santa Pasqua nei comuni della Provincia. Alimena Da Domenica delle Palme a Mercoledì alle ore 17.00 Esercizi Spirituali e S. Messa nella Chiesa Madre con la partecipazione delle Confraternite, che a turno ed al ritmo di un tamburo, partendo dalla propria Confraternita, si recano in Chiesa intonando lungo la via i tradizionali “Lamenti”. GIOVEDI’ ORE 20.00 Funzione e S. Messa con la suggestiva “ Lavanda dei Piedi” a cui partecipano dei Confrati, appartenenti alle diverse Confraternite, a simboleggiare i dodici Apostoli durante “l’Ultima Cena” ORE 22.00 Tradizionale fiaccolata in Processione durante la quale i Confrati delle varie Confraternite rievocano la passione di Gesù con i “Lamenti”. Il corteo, preceduto da fedeli, disposti in fila con le fiaccole accese, accompagna in Processione i piccoli simulacri della “Sacra Urnia”, della “Madonna Addolorata” e di “Maria Maddalena” che secondo una antica tradizione dalla Chiesa M. SS. del Carmelo procede per le vie cittadine e dopo esser confluito alla Chiesa del SS. Calvario fa ritorno alla Chiesa M. SS. del Carmelo VENERDI’ ORE 8.00 “Visita ai Sepolcri” dei Confrati che singolarmente sfilano per le vie del Paese per recarsi nelle Chiese ove sono allestiti i “Sepolcri” adornati di fiori e ceroni, per giunger infine presso la scalinata della Chiesa del SS. Calvario per recitare, gradino dopo gradino, “La preghiera della Passione” ORE 9.00 Visita dei fedeli ai “Sepolcri” ORE 12.00 Funzione e Adorazione della “Santa Croce” in Chiesa ORE 15.00 “La crocifissione” del S. Simulacro di Gesù presso la Chiesa del SS. Calvario. ORE 15.30 Recita del “Credo” cristiano dai Confrati e dai fedeli sulla gradinata che conduce alla Chiesa del SS. Calvario, un “Credo” per ognuno dei trentatrè gradini, tanti quanti sono gli anni di Gesù ORE 18.00 Deposizione di “Gesù dalla Croce” ORE 19.00 Inizio della solenne Processione durante la quale i Simulacri della “Sacra Urnia”, della “Madonna Addolorata” e di “Maria Maddalena”, vengono portati sulle spalle dai fedeli, preceduti dai Confrati che in ordine, nella loro veste tradizionale (denominata Cappa) e con le proprie insegne, intonano i “Lamenti. Il corteo, a cui partecipano numerosissimi fedeli e le Autorità locali, civili e religiose, dalla Chiesa del SS. Calvario procede lungo le vie principali del Paese accompagnato dalla Banda Musicale che per l’occasione esegue commoventi marce funebri. La processione sosta poi davanti la Chiesa Madre dove il Parroco, all’aperto, recita l’Omelia e impartisce la “Benedizione”. Dopo l’Omelia i fedeli accompagnano in processione i Simulacri alla Chiesa del SS. Calvario dove hanno la loro sede stabile. SABATO ORE 23.00 Funzione sacra in Chiesa che rievoca lo straordinario evento della “Resurrezione di Gesù” da morto.
Balestrate
L’edizione del 2009 sarà la 43° edizione della Via Crucis, tradizione storica per la cittadina balestratese. L’Associazione Culturale e Ricreativa Sac F Evola organizza la manifestazione fin dalla sua nascita, nel 1981 e riesce a portare a Balestrate oltre 10.000 turisti per le strade di Balestrate nei giorni della manifestazione, grande affluenza in particolar modo dalla Germania e dalla Francia. E’ un viaggio attraverso i momenti fondamentali che hanno segnato la vita di Gesù di Nazaret.Un racconto delle ultime ore di Cristo con i protagonisti della Settimana Santa, attraverso i vangeli e la storia, e come l'hanno ricostruita, lungo i secoli l'arte, la letteratura e la musica.
La
manifestazione,organizzata dall’ASSOCIAZIONE CULTURALE RICREATIVA
SACERDOTE F. EVOLA avrà luogo a Balestrate nei giorni 5-12 aprile, è
ormai da molti anni, tra gli appuntamenti più importanti del paese ed
è entrato a far parte del patrimonio culturale balestratese. Lo spettacolo si dividerà in 3 giornate: Domenica 5 aprile verrà messo in scena l’arrivo di Gesù a Gerusalemme:partendo dalla chiesetta di S. Pietro, Gesù sarà seguito da una folla di uomini con costumi tipici di quel tempo. Il corteo procederà per tutta la via Roma fino a giungere all’ interno della Chiesa Madre dove avranno inizio le celebrazioni della domenica delle palme. Venerdì 10 aprile (Piazza R. Evola) la rappresentazione si aprirà con un racconto della Madonna sulla vita di Gesù prima per poi snodarsi lungo altre scene “chiave” delle ultime dodici ore della vita di Cristo: l’incontro con la Maddalena, l’ultima cena, il tradimento di Giuda, il processo nel Sinedrio e quindi davanti a Ponzio Pilato, il ruolo di Maria, il diavolo tentatore,la flagellazione. A questo punto i personaggi si sposteranno in via Roma,dove avrà luogo la vera e propria Via Crucis: il corteo salirà lungo la strada fino a giungere al Calvario, per la Crocifissione e deposizione del Cristo per poi riscendere in processione con il Cristo morto verso la piazza. Sabato 11 aprile verrà messa in scena la Via Lucis, resurrezione di Nostro Signore. L’ormai trentennale tradizione della rappresentazione degli eventi che hanno preceduto la Pasqua è stata arricchita, negli ultimi 5 anni, dai momenti che vanno dalla resurrezione di Gesù all’incontro con i Suoi, nella convinzione che solo così si può avere una chiara visione del mistero pasquale. La stesura del copione, curata da un gruppo di giovani del Paese, è frutto di un lavoro di studio deBi testi Sacri e di testi letterari, riguardanti l’argomento, di grandi autori quali , Bernanos, Claudel, Fabbri Mauriac, Peguy, Ravasi, Rebora, Turoldo. Domenica 5 aprile 10:30 Ingresso a Gerusalemme Piazzetta-Via Roma- Piazza R.F. Evola Venerdì 10 aprile 21:30 Via Crucis Piazza R.F.Evola- Via Roma Sabato 11 aprile 22:30 Via Lucis Piazza R.F.Evola
Belmonte Mezzagno
P articolarmente suggestiva la celebrazione della Settimana Santa, ricca di funzioni religiose che ricordano la passione di Cristo. La Domenica delle Palme, su un asinello, il Parroco sfila in processione per le vie del centro abitato: Durante la settimana in Chiesa, vengono realizzati i cosiddetti “Sepolcri” (germogli che vengono donati dai vari fedeli ) . Il Giovedì Santo il Sacerdote , durante la funzione “Messa in caena domini”, lava i piedi a 12 fedeli, mentre il venerdì viene esposta la bara con il Cristo morto, la quale viene vegliata da alcuni confratelli del SS. Crocifisso, incappucciati. La sera si svolge la tradizionale processione del Venerdì Santo , per le vie del paese con la bara di Gesù morto e l'Addolorata. Sono invitate tutte le congregazioni e i bambini accompagnano la bara raffigurando i santi con i loro costumi. La Domenica di Pasqua, riveste particolare importanza: “L'Incontro” durante il quale Gesù risorto e la Madonna vengono fatti abbracciare dopo una breve corsa.
Caccamo
La Sicilia non è solo mare, ma presenta un bellissimo entroterra collinare dove è possibile scoprire, lontani dallo stress quotidiano, deliziosi centri medievali quali Caccamo.
E' quanto si propone l'Associazione Culturale “SICILIA & DINTORNI” che cerca di non trascurare nessun aspetto per rendere il soggiorno interessante dal punto di vista culturale ma allo stesso tempo piacevole, divertente e perfettamente organizzato. Domenica 5 Aprile 2009 è pertanto possibile trascorrere un'intera giornata a Caccamo con un'escursione indimenticabile ed un'esperienza dal sapore intellettuale. All'arrivo (9 – 9,30) sarà offerta una focaccia calda da forno a legna appena sfornata e un buon bicchiere di vino e poi si assisterà fino alle 12,00 alla più antica manifestazione tradizionale di Caccamo “U SIGNURUZZU A CAVADDU“ che per celebrare la Domenica delle palme, rievoca l'ingresso di Gesù a Gerusalemme: una sfilata con un chierichetto che a dorso d'asino benedice gli astanti. Ci viene così offerto lo spunto per il week-end di primavera che coniuga folklore, beni monumentali, campagna e Medioevo. Organizzata dalla Parrocchia di San Giorgio Martire - questa manifestazione prettamente religiosa - annunzia la venuta di Cristo in terra. Quel che distingue l'evento è l'età dei protagonisti : sia Gesù che i dodici apostoli sono impersonati da ragazzi che reggono in mano lunghi rami di palme che lungo il percorso si intrecciano formando degli archi creando talvolta anche un tunnel all'interno del quale transita il festeggiato. Così come giovanissimi sono coloro che precedono l'incedere dell'asinello bardato e infiorato agitando ramoscelli d'ulivo e palme intrecciate.
L'intero corteo –
sempre più folto – accompagnato dalla banda, percorre tutto il centro
storico fermandosi in 5 Chiese al suono diverso di tante campane (solo
per curiosa esattezza diciamo che, all'inizio del '900, Caccamo aveva
: 46 Chiese e ben 77 campane). La sfilata si conclude sul piazzale antistante la Chiesa Madre dove l'arciprete accoglie solennemente la folla e Gesù-chierichetto, successivamente durante la celebrazione della Messa vengono benedette le palme. Chi si interessa di arte ed architettura sacra troverà tantissimo all'interno del Duomo di origine normanna che custodisce straordinari tesori. Dopo la pausa pranzo, accompagnati dalle guide di Sicilia & Dintorni è d'obbligo una visita al Castello, uno dei più importanti monumenti siciliani. La visita comprende terrazze, teatro, scuderie, salone della congiura, stanze e stanzette (130 in totale non tutte agibili e visitabili) con una struttura decisamente mossa e scenografica per via di aggiunte e trasformazioni che si sono susseguite nei secoli. Prima della partenza è previsto un “dolce buon viaggio” con una piccola degustazione di pane da cena; crema di pistacchi o limoni o mandorle o castagne; confettura di fichidindia; cioccolato di Modica ed un sorso di Marsala. L'Associazione porgerà l'arrivederci presso la Casa-Museo della civiltà contadina dove è esposta la riproduzione del riquadro centrale del settecentesco pavimento maiolicato di San Benedetto alla Badìa, nonché presso la propria sede legale per ammirare l'esposizione fotografica dei Castelli più belli di Sicilia. Info e Prenotazioni: 091.8121312 + 091.8149744 + 339.3721811 e-mail: infocaccamo@libero.it - giovanni.aglialoro@alice.it siti: www.caccamoetuttauncastello.it - www.siciliaedintorni.it
Carini
In occasione delle festività Pasquali, la Città di Carini diventerà spazio scenico di una importante iniziativa a partecipazione popolare sul tema della Via Crucis che sarà rappresentata per le vie del Centro storico Domenica 5 Aprile 2009 Si tratta di una testimonianza di teatro urbano di particolare suggestione drammatica che utilizzerà, come soste di rispetto, slarghi e piazze in una ambientazione scenografica di notevole fascino commemorativo. Le diverse sequenze della Passione di Cristo determineranno una concentrazione devozionale molto forte che avrà la sua massima espressione nel momento della crocifissione, rappresentata con l’apparizione del prezioso crocifisso ligneo nel Duomo di Carini. Cenni storici: Nei primi anni del 700, grazie all’opera di San Leonardo Da Porto Maurizio (1751), frate minore e instancabile missionario, si diffuse la pratica della celebrazione della Via Crucis.
La Via Crucis è
stata per secoli una forma di devozione molto radicata nel popolo
cristiano e continua a esserlo ancora oggi. Il 4 febbraio del 1712, a
Carini, presso il convento dei Frati Francescani Minori Osservanti,
annesso alla chiesa dedicata a San Lorenzo, nasce la congregazione
della Via Crucis, detta dei “33” in riferimento agli anni di Gesù
Cristo. I confratelli della nuova congregazione, assieme ai
Francescani, danno inizio alla pratica della Via Crucis e, nel lontano
1733, fanno una processione per le strade del paese, il pomeriggio del
Venerdì Santo, che verrà ripetuta tutti gli anni fino al 1913. non si
hanno notizie certe sui motivi dell’interruzione, ma la congregazione
ne continua la pratica all’interno dei propri locali. Dell’evento
esistono svariate testimonianze sia nelle “carte” della stessa
congregazione che nella tradizione storica del paese, basti pensare
all’opera di Luigi Sarmento, Passione e Morte di Gesù Cristo (Maggio
1745-1751) ed alle numerose cappelle presenti, ed alcune ancora
visibili oggi, nelle vie professionali del centro storico di Carini.
Nel 1986, alcuni giovani della stessa congregazione, pieni di
entusiasmo, decidono di riprendere la sacra rappresentazione della Via
Crucis, dal Cenacolo al Calvario, attenendosi ai fatti scrupolosamente
riportati nei Santi Vangeli. Grazie alla collaborazione di tutte le
parrocchie si è riusciti nell’impresa e la manifestazione, tranne
qualche eccezione, si è ripetuta annualmente nella giornata della
Domenica delle Palme. A differenza di altre manifestazioni analoghe,
la Via Crucis di Carini non è una sterile rappresentazione evocativa,
ma un momento particolare di preghiera e di riflessione in cui si
coinvolge un popolo intero che da semplice spettatore assurge al ruolo
di protagonista dell’evento.
PASQUA A CARINI 5 – 10 Aprile 2009 Domenica 5 ore 10.00 Piazza Duomo Processione e Benedizione delle Palme ore 18,00 Centro Storico Rappresentazione della Via Crucis a cura della Congregazione del 33 Giovedì 9 ore 21.00-23.00 Visita ai Santi Sepolcri nelle Chiese Venerdì 10 ore 9.00 Chiese aperte per la visita ai Santi Sepolcri ore 20.30 Centro Storico Processione del Simulacro del Cristo Morto e dell’Addolorata.
Castelbuono
Sebbene siano solennizzati tutti i venerdì di Quaresima con la Via Crucis e l’esposizione del Santissimo nella chiesa di Sant’Antonino martire, è a partire dalla Domenica delle Palme che Castelbuono entra ufficialmente nei riti Pasquali.
Particolare è in questa occasione l’addobbo della cancellata del Monastero di Santa Maria degli Angeli. La distribuzione di rametti d’ulivo benedetti prosegue per l’intera giornata ma nel pomeriggio, l’attenzione si sposta alla Matrice Nuova. Qui, la congregazione del Santissimo Sacramento, apre solennemente le Quarant’ore di Adorazione
Eucaristica in una
chiesa adornata dei migliori ammanti e ricca di fiori. Si alterneranno in adorazione tutte le confraternite maschili e femminili, le istituzioni, le associazioni e le scuole. Particolarmente attese sono le ore di chiusura delle congregazioni della Madonna del Rosario (Domenica) e dell’Amministrazione comunale (martedì) accompagnati dalla banda musicale. Dopo tre giorni di festa, il mercoledì Santo il clima muta improvvisamente. Un tempo questo stacco era segnato dall’ufficio delle tenebre oggi caduto in disuso. il Giovedì Santo, la congregazione del Santissimo Sacramento, festeggia il suo Patrono nelle due matrici assistendo alla Messa in Coena Domini e allestendo gli altari delle primizie coronati di arance, verdure e pani votivi (cucciddata). Sarà la stessa confraternita a scortare processionalmente il Santissimo Velato prima della reposizione nell’apposito altare. La processione che alla Matrice Nuova è interna, assume carattere esterno alla Matrice vecchia ed è accompagnato dall’inconfondibile suono della “troccola”. Alla fine della celebrazione, è uso distribuire, ad opera dei confratelli, dei cucciddati ai presenti. Dispersa la folla, iniziano nelle varie chiese le veglie di adorazione notturna davanti ai così detti Sepurcri (altari della reposizione) ampiamente decorati. Il venerdì santo si apre con la “furriata di sepurcra”. Questa tradizione vuole che, partendo dalla chiesa della Santa Croce, si reciti il rosario passando per 15 chiese del paese e ad ogni sosta è recitata una stazione della via Crucis in siciliano (Vasagra). Particolare attenzione è riservata alle chiese “con” altare della Reposizione e alle immagini del Cristo Morto e dell’Addolorata.
Esistendo due statue dell’Addolorata, appartenenti a due confraternite femminili diverse, escono in processione ad anni alterni. Gli anni dispari vedono la presenza della Madonna del Popolo o dei mastri(con uscita dalla Matrice Vecchia), gli anni pari la Madonna dei civili (con uscita dalla chiesa della Badia)La processione vuole rappresentare la ricerca del figlio ad opera della Madonna, ricerca che avrà fine solo al rientro con la così detta “paci”. Il fercolo del Cristo Morto (detto Gesuzzu ‘nta naca per il particolare ondeggiare della bara) precede in processione quello della Madre Addolorata e come quest’ultimo è portato a spalla dai confratelli. La processione è rigorosamente “a lutto” e troneggia il nero perfino sul tamburo che apre il corteo. Durante il tragitto processionale si effettuano almeno sette fermate, in ricordo dei sette dolori, durante le quali un coro intona lo Stabat Mater in latino commuovendo la folla. Momento significativo è l’entrata delle vare alla chiesa della Santissima Trinità per un momento di preghiera coronato dal canto. Alcuni anni escono in processione anche i così detti misteri ossia dei quadri e delle piccole raffigurazioni inneggianti alla Passione di Cristo. Conclusosi questo momento di mestizia, il clima di preghiera si conserverà fino al Sabato Notte quando, con modalità differenti, faranno capolino sugli altari le statue del Cristo Risorto.
Castronovo di Sicilia
Le celebrazioni annuali dei riti della Settimana Santa rappresentano per questo centro uno dei momenti più significativi della fede e della tradizione popolare ed assumono una notevole rilevanza nella vita religiosa dei castronovesi che da sempre vi partecipano massicciamente.
I riti della Passione, Morte e
Risurrezione del Cristo vengono introdotti dalla suggestiva
Processione delle
S. Pietro porta la chiave, Giuda con una borsetta ed i trenta denari ( simbolo del tradimento).
Dopo la benedizione delle palme inizia
la processione che percorrerà tutto il paese. Vanno avanti i bambini
con le palme; seguono i chierichetti, segue poi il bambino vestito
di bianco con addosso una pelle di agnello tenendo nella mano destra
una Croce e nella sinistra la corda che tiene un agnellino vivo.
Tutto ciò rappresenta il Battista ed il Cristo Agnello innocente
condotto al macello, ma soprattutto è il simbolo della collegiata
della Chiesa Madre che anticamente presiedeva alla celebrazione
della Settimana Santa. Seguono quindi gli Apostoli in doppia fina e
conclude il sacerdote a dorsi di asina. Dietro il sacerdote segue la
banda musicale e la folla degli adulti che con gioia e devozione
accompagnano il Cristo nel suo ingresso nella Città Santa. Arrivando
alla Matrice il sacerdote scende dall’asina e bussa al portone
principale d’ingresso che viene aperto consentendo così l’ingresso
del sacerdote, degli Apostoli e di tutta la popolazione a ricordo
del Salmo: “ Alzatevi porte antiche e d entri il Re della gloria.
Sollevate o porte i vostri frontali ed entri il Re della gloria”.
Con la celebrazione della Messa si conclude il sacro rito. Mercoledì Santo. Quella del mercoledì Santo non è una processione devozionale, bensì una processione di servizio. Infatti, coperto con un lenzuolo su una lettiga si porta in corteo, alle ore 20,00, dalla Matrice al Calvario il “ Cristo Morto”, per preparare le celebrazioni del Venerdì Santo. E’ una processione silenziosissima, alla quale partecipa tutto il paese, si sente solo lo scalpitio dei passi. Arrivati al Calvario il sacerdote pronuncia un’omelia sul tradimento di Giuda, una preghiera e la benedizione finale. Giovedì Santo- alle ore 18,00 presso la Chiesa Madre la celebrazione dell’ultima cena, la “ Missa in Coena Domini”. Durante la messa il celebrante lava i piedi ai dodici uomini che per le Palme hanno impersonato gli Apostoli di Cristo. Si fa poi la visita alle Chiese per l’adorazione eucaristica. Venerdì Santo- Oltre all’azione liturgica prevista e voluta dalla riforma conciliare, si fa al Calvario la Commemorazione della Crocifissione, Morte, Deposizione dalla Croce e Sepoltura di Gesù. Tutto ciò con cadenze orarie e Processioni ben precise. Si inizia alle ore 14,00 con la processione dalla Matrice al Calvario. Si portano le due statue di San Giovanni Apostolo e della Madonna Addolorata al suono dei tamburi e della banda musicale. Seguono i chierici che portano i chiodi ed il lenzuolo per crocifiggere il Signore, quindi il predicatore seguito dai fedeli. Arrivati al Calvario si salgono in cima le due statue e quindi si procede con alla Crocifissione di Gesù.La seconda processione per il Calvario, alle ore 17,30, prevede la predica delle ultime sette parole pronunciate da Gesù e la Morte, il tutto con grande affluenza di popolo devoto. Alle ore 20,00 l’ultima salita al Calvario per la Deposizione dalla Croce. Si porta in processione l’Urna vuota del Cristo Morto, una grande croce luminosa con i simboli ed i segni della Passione, le Pie Donne, la Veronica, la Maddalena, i soldati romani, San Giovanni con l’agnello, e un gruppo di giovani vestiti di bianco ed incappucciati, che ricordano la Compagnia dei Bianchi. Dal Calvario dopo l’ultima predica e la deposizione inizia la processione che si snoda per le vie del paese accompagnata da una marea di persone. Pasqua-Oltre ai riti della Veglia Pasquale, molto bella è la “ Risuscita”. Dietro l’altare maggiore della Matrice, per antica tradizione, viene collocata una grande trave sulla quale viene posizionata la statua del Cristo Risorto. Co contrappesi equilibrati, a mezzanotte precisa,nel momento del Gloria, viene tolta un’assicella che consente alla statua del Risorto di risalire sulla trave e presentarsi alto all’adorazione dei fedeli, a simboleggiare Cristo che abbandona il Sepolcro e risorge glorioso. Il mattino di Pasqua partono due corte: uno con la Madonna e l’altro con il Cristo risorto. La statua del Cristo si posiziona al centro del Piano Bagnara o “Chianu da Madonna” tra due ali di folla osannante delimitate da due stendardi ammainati in segno di lutto.
L’impegno e la costanza di un gruppo di persone aderenti all’Azione Cattolica, e di tante altre persone della comunità che hanno collaborato con abnegazione, ha fatto si che queste meravigliose “tradizioni” non andassero perdute.
Collesano
Le processioni del Venerdì Santo con
la Cerca al mattino, e quella dell'Urna col Cristo morto la sera,
costituiscono il momento centrale della Settimana Santa di Collesano.
Si tratta di una processione dove religione, tradizione e folklore
si ondono ad esaltare il senso del tragico e del patetico, chiave di
lettura per
La Cerca, denominazione locale della
Via Crucis, ha, dunque, connotazione folcloristica. Ne cura la
realizzazione, da tempo immemorabile, la Confraternita del SS.
Crocifisso. La processione aveva inizio durante la notte del Giovedì
Santo con il popolo che insieme alle confraternite “cercavano” il
Cristo tenendo in mano delle fiaccole accese. Decisamente uno
spettacolo molto suggestivo che la chiesa locale ha da tempo
vietato, trasformando l'originale Cerca in una semplice Via Crucis. Nella “Cerca” di Collesano, c’è una mirabile sintesi. Con una coreografia semplice ed essenziale, della quale dobbiamo essere grati ai nostri antenati, viene rappresentato il mistero della Passione di Gesù Cristo. Durante la processione il Cristo viene preceduto da numerosi confrati che paludati con sacco e cappuccio, portano gli elementi dell’eucaristia ed altri simboli: la lanterna, il pugnale, una mano, una colonna, l’ecce Homo, una canna, il gallo e la corona di spine. Tutti elementi che ricordano l’arresto ed il processo.
Nel tempo sono state introdotte anche le emozionanti tre cadute, e dei figuranti che rappresentano il gruppo dei discepoli e Maria, dai quali ogni tanto si stacca la Veronica a raccogliere nel suo velo la portentosa immagine di Cristo. Ma da cosa deriva il termine “Cerca”? e cosa significa? Affidandoci alla tradizione orale, da noi personalmente raccolta anni addietro, fino all’inizio del XX° secolo, la processione incominciava durante la notte del Giovedì Santo e vi partecipava il popolo che “cercava” il Cristo al canto di “Cruci Santa e cruci vera…” Di tutto questo è rimasto solo il nome “cerca” che conserva, comunque, la sua attualità se lo sottoponiamo ad una lettura rovesciata, dove non è il popolo che cerca Cristo, ma è Gesù, messaggero dell’amore infinito del Padre che da 2000 anni “cerca” l’uomo di ogni epoca, sempre bisognoso di essere salvato e redento.
Mezzojuso (rito Latino)
GIOVEDI’ 26 Marzo 2009 Ore 17.30 - Liturgia Eucaristica per tutte le Sorelle dell’Addolarata VENERDI’ 27 Marzo 2009 Ore 20,30 – Pio esercizio della Via Crucis per le vie del Paese partenza dalla Parrocchia VENERDI’ 3 Aprile 2009 Ore 15,00 – Pio esercizio della Via Crucis al Cimitero partenza dal Santuario Maria SS. dei Miracoli DOMENICA 5 Aprile 2009 Ore 11,15 – Chiesa del Collegio di Maria Commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme. Processione verso la Parrocchia Ore 11,30 – Liturgia Eucaristica in Parrocchia Ore 19,00 – Liturgia Eucaristica in Parrocchia LUNEDI’ 6 Aprile 2009 Ore 16,30 – Confessioni Ore 17,30 – Liturgia Eucaristica MARTEDI’ 7 Aprile 2009 Ore 16,30 – Confessioni Ore 17,30 – Liturgia Eucaristica MERCOLEDI’ 8 Aprile 2009 Ore 16,30 – Confessioni Ore 17,30 – Liturgia Eucaristica GIOVEDI’ SANTO 9 Aprile 2009 Ore 17,00 – Liturgia Eucaristica Vespertina “In Cena Domini” Lavanda dei Piedi Ore 21,00 – Processione dell’Addolorata VENERDI’ SANTO 10 Aprile 2009 Ore 16,30 – Celebrazione della Passione del Signore Deposizione della croce del Cristo morto Adorazione del Cristo morto SABATO SANTO 11 Aprile 2009 Ore 23,30 – Veglia Pasquale nella Notte Santa DOMENICA 12 Aprile 2009 Pasqua di Resurrezione Ore 11,30 - Liturgia Eucaristica in Parrocchia Ore 19,00 - Liturgia Eucaristica in Parrocchia MERCOLEDI’ 15 Aprile 2009 Benedizione delle case (15,00 – 19,00) GIOVEDI’ 16 Aprile 2009 Benedizione delle case (15,00 – 19,00) VENERDI’ 17 Aprile 2009 Benedizione delle case (15,00 – 19,00)
Mezzojuso Parrocchia S. Nicola di Mira (rito greco Bizantino)
Come gli altri paesi che accolsero – cinque secoli fa – numerose famiglie provenienti dalla penisola balcanica, conserva, insieme alla Tradizione della Chiesa romana, usi e costumi e, in particolare, la Tradizione religiosa greco-bizantina propria della Chiesa Orientale. Per cui, partecipare alle loro cerimonie per la Grande e Santa Settimana (così viene chiamata la settimana Santa), è lo stesso che gustarle, nella loro suggestiva fastosità, così come si svolgono nei paesi dell’oriente bizantino; per i Siciliani, poi, è rivivere funzioni e riti che per tanti secoli hanno caratterizzato il Cristianesimo della loro Isola. Sabato di Lazzaro (4 Aprile) Il sabato, precedente la domenica delle Palme, si ricorda il prodigioso evento operato da Gesù, della resurrezione di Lazzaro. Oltre la celebrazione liturgica che si svolge in Chiesa, un inno in lingua albanese ricorda tale miracolo. Domenica delle Palme Per le vie del Paese, si svolge una processione con la partecipazione di numerosi bambini che, festosi e giulivi, agitano ramoscelli d’ulivo e piccole palme, ornate di nast5ri colorati. Giovedì Santo
Ore 10,30: Mattutino ed Ufficiatura
della Lavanda dell’Altare presso la Chiesa S. Maria di tutte le
grazie Ore 18,00 Vespro e Liturgia di S. Basilio chiesa di S. Nicolò di Mira Venerdì Santo Il venerdì Santo viene caratterizzato dalla solennità dell’Ufficiatura che al mattino, inizia con la Crocifissione del Signore. Il pomeriggio prosegue con la deposizione della Croce del Signore che, avvolto in un lenzuolo di lino, viene portato in processione intorno alla Chiesa, uscendo dalla porta laterale e rientrando dalla porta principale, dove i sacerdoti, tenendo alti i lembi del lenzuolo su cui è posto Gesù Cristo, attendono che tutti i fedeli rientrino in Chiesa, passando sotto il corpo. Questo rito sta a simboleggiare il passaggio dalla morte alla vita, dallo stato di peccato alla grazia. Indi, il corpo di Cristo viene deposto nell’epitaffio e cosparso di profumi, come fece Giuseppe D’Arimatea. La sera una toccante e solenne processione sfila per le vie cittadine, mentre i cori cantano, in greco, gli elogi (enkomia) e le lamentazioni (trini) che raggiungono punte di alta drammaticità e lirismo. Pasqua Alle prime ore della Domenica, un folto gruppo di fedeli, girano per il paese, canta a viva voce, in lingua greca l’inno del Kristòs anèsti (Cristo è risorto) che annunzia la resurrezione del signore. La gente, svegliata dall’allegro e solenne canto, si alza e si reca in chiesa. Ultimato il giro del paese, il clero ed i fedeli si radunano nel nartece della Chiesa, dove hanno inizio le ufficiature Il celebrante ne percuote le porte al grido “Aprite, o custodi, spalancatene l’ingresso eterno, poiché entrerà il Re della Gloria”. Intreccia, così, un dialogo con le tenebrose potenze del male, simbolicamente rappresentate da una voce voce solitaria proveniente dall’interno della Chiesa, a cui si accompagnano fragorosi rumori: per tre volte egli ne percuote le porte della chiesa che che, alla fine, caduta la resistenza delle potenze occulte, si spalancano, suonano a festa le campane, rimbombano nella notte gli spari dei mortaretti. L’ufficiatura prosegue in chiesa nella solennità del rito, tra melodiosi canti bizantini ed il profumo degli incensi. Il Vangelo della Liturgia viene cantato in più lingue. Al termine, vengono distribuite a tutti le uova rosse, simbolo della vita, ed i fiori che , il Venerdì Santo, hanno ornato l’Urna con il Cristo Morto.
Piana degli Albanesi
Venerdì 27/03/2009 Chiesa di S. Antonio, ore 15:30: rappresentazione della Via Crucis Vivente. Venerdì 03/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Divina Liturgia, canto della Resurrezione di Lazzaro; Ore 21:30: canto della Resurrezione di Lazzaro per le vie del paese. Sabato 04/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Vespro delle Palme. Domenica 05/04/2009 Chiesa di S. Nicola, ore 10:30: Benedizione delle Palme, Divina Liturgia Ponteficale; Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Ufficiatura del Nimfios. Programma della Settimana Santa Lunedì 06/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 9:00: Divina Liturgia dei Presantificati; Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Ufficiatura del Nimfios. Martedì 07/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 9:00: Divina Liturgia dei Presantificati; Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Ufficiatura del Nimfios. Mercoledì 08/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 9:00: Divina Liturgia dei Presantificati; Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Orthros (mattutino). Giovedì 09/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 10:30: Vespro e ufficio della Lavanda dei piedi; Cattedrale S. Demetrio, ore 17:30: Akolouthia ton Pathon – ufficio della Passione. Venerdì 10/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 9:30: Grandi e Sante Ore, Vespro della Deposizione; Cattedrale S. Demetrio, ore 18:00: Epitafios Thrinos (ufficio delle Lamentazioni. rocessione. Sabato 11/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 10:30: Vespro e Liturgia di S. Basilio – Battesimi; Cattedrale S. Demetrio, ore 24:00: Mattutino e Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo. Domenica 12/04/2009 Cattedrale S. Demetrio, ore 10:30: Solenne Ponteficale; Ore 12:00: Sfilata in costume tradizionale, Sorteggio del brezi, distribuzione delle “uova rosse”; Cattedrale S. Demetrio, ore 18:30: Vespro della Pace; Auditorium “Portella della Ginestra”, ore 18:30: Concerto Musicale.
Palazzo Adriano
VENERDI DI LAZZARO ( prima della domenica delle Palme) ORE 17,00 - Chiesa M.SS. Assunta-Proighiasmena
ORE 21,00 - Chiesa
M.SS. Assunta-Piccola compieta e canto di Lazzaro per le vie del paese DOMENICA DELLE PALME ORE 10,30 - Chiesa Madonna del Carmelo processione Benedizione dei ramoscelli d'ulivo Ore 11,00 - Chiesa S. Maria del Lume S. Messa e passio Benedizione dei rami d'ulivo e delle palme Ore 11,00 - Chiesa M. SS. Assunta-Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo Ore 18,30 - Chiesa M. SS. Assunta-Orthros del Nimfios (Mattutino dello Sposo) LUNEDI SANTO Ore 9,30 - Chiesa M.SS. Assunta -Divina Liturgia dei Presantificati. Ore 18,30 - Chiesa M.SS. Assunta Orthros del Nimfios (Mattutino dello Sposo) Ore 17,30 - Chiesa S- Maria del Lume - S. Messa MARTEDI' SANTO Ore 9,30 - Chiesa M.SS. Assunta - Divina Liturgia dei Presantificati. Ore 18,00 - Chiesa S. Maria del Lume - S. Messa Ore 17,30 - Chiesa M.SS. Assunta-Orthros del Nimfios (Mattutino dello Sposo) MERCOLEDI' SANTO Ore 9,30 - Chiesa M.SS. Assunta-Divina Liturgia dei Presantificati. Ore 10,00 - Chiesa S. Maria del Lume-S. Messa ORE 17,30 Chiesa M. SS. Assunta -Ufficiatura dell’olio Santo per l’unzione dell’ammalato GIOVEDI SANTO Ore 10,00 - Chiesa M. SS. Assunta - Vespro e Divina Liturgia di S. Basilio; Ore 17,00 - Chiesa M. SS. Assunta -Akolouthia ton Pathòn (Ufficio della Passione) Ore 19,30 - Chiesa S. Maria del Lume- S. Messa "In coena domini" Lavanda dei piedi Veglia di preghiera Ore 17,00 - Piazza Umberto I - Sportello Turistico Distribuzione “Firrioculi” VENERDI SANTO
Ore 09,30 - Chiesa
M.SS. Assunta:Recita delle Grandi Ore I e III-VI Ore 10,00 - visita ai sepolcri Ore 10,30 - Via Crucis dalla Chiesa M. SS. Assunta al Calvario Ore 15,00 - Recita delle Grandi Ore IX, Vespro della deposizione Ore 15,00 - Chiesa S. Maria del Lume-Adorazione della Croce Ore 18,30 - Chiesa M. SS. Assunta e Epitafios Thrinos (Mattutino delle lamentazioni) Ore 20,30 - Chiesa S. Maria del Lume-Via Crucis-Predica delle sette parole, processione del Cristo morto-Deposizione dalla Croce SABATO SANTO Ore 10,00 - Chiesa M. SS. Assunta-Vespro e Liturgia di S. Basilio con il Canto dei tre fanciulli; Ore 23,00 - Chiesa S. Maria del Lume - Benedizione del fuoco (I sarmenti) Veglia Pasquale. Nel rito latino il Sabato Santo, sul sacrato della chiesa, viene benedetto il fuoco dal quale è acceso il cero pasquale e da cui tutti i fedeli accendono le candele, si entra poi in chiesa per la celebrazione della Santa Messa di Resurrezione. Ore 23,30 - Chiesa M. SS. Assunta-Mattutino della Resurrezione, Ufficiatura de "ARATE PILAS" (APRITI-PORTE) Il clero ed i fedeli di rito greco bizantino con candele accese sostano davanti la porta sbarrata della chiesa simboleggiante la chiusura degli inferi guardati dal demonio. Aperta la porta, l'interno della chiese si illumina e viene proclamata la Resurrezione di Cristo. Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo. Ore 01,00 - I fedeli di rito greco-bizantino Terminata la funzione religiosa cantano per le vie del paese il “Christòs–Anesti” ricevendo in dono, dalle famiglie uova, soldi e dolci, che consumeranno il venerdi du “Crucifisseddu” cioè il primo venerdi dopo la Pasqua. Ore O1,00 - I fedeli di rito latino cantano per le vie del paese “l’ Angelo della Gloria” DOMENICA- PASQUA DI RESURREZIONE Ore 11,00 - Chiesa M.SS.Assunta-Solenne Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo;
Ore 13,00 - Chiesa
Maria SS. Assunta-Distribuzione delle uova rosse Ore 11,30 - Chiesa S. Maria del Lume-Celebrazione Eucaristica 0re 13,30 - Chiesa S. Maria del Lume-Distribuzione colombe pasquali Ore 18,00 - Chiesa S. Maria del Lume. Celebrazione Eucaristica Ore 17,00 - P.zza Umberto I-Intrattenimento musicale del Gruppo bandistico “A. Scarlatti” di Palazzo Adriano e distribuzione dei PUPI CU’ L’OVA LUNEDI DI PASQUA (Ti Deftera tis diakenisimù tò Paschà) Ore 19,00 - Vespri solenni in onore della Madonna delle Grazie MARTEDI' DI PASQUA Il martedì dopo la Pasqua come in tutto l’Oriente Cristiano viene festeggiata la Madonna, quale personaggio più vicino alla passione e alla resurrezione di Cristo. (Ti triti tis diakenisimù tò Paschà) Ore 09,00 - Chiesa M.SS. Assunta-Divina Liturgia Ore 11,00 - Chiesa M. SS. Assunta-Solenne Pontificale celebrato da S.E. Sotir Ferrara Vescovo
Petralia Sottana
La Processione del Venerdì Santo è un momento toccante di tradizione e devozione popolare, dove il corpo del Cristo morto in un urna di cristallo, è portato in processione scortata da figuranti vestiti da legionari romani, seguito dalla statua della Madonna Addolorata coperta da un elegante manto nero ricamato e da comparse raffiguranti la Veronica, Maria, la Maddalena e San Giovanni, al suono delle agghiaccianti “truocculi” (battole), Arnesi in legno che riproducono un suono sordo e piatto che vengono suonate al posto delle campane che per il lutto della morte del Cristo vengono legate. Durante tutto il periodo quaresimale, l’altare maggiore della Chiesa madre è totalmente coperto da un grande e pesante telo “U Tiluni” che viene fatto cadere nella mezzanotte della Pasqua, le campane finalmente vengono sciolte e suonano lungamente a festa. A mezzogiorno di Pasqua, in un caratteristico punto del paese, preceduto dalla sfilata di tutte le confraternite e congregazioni in costume, si tiene “U ‘Ncuontru”: tra il fragore dei mortaretti e la commozione generale della folla viene rappresentato l’incontro tra la Madre che perde il velo del dolore, e il Figlio risorto. Dolce tipico delle festività pasquali sono “acieddu ccu l’ova” e “u cannilieri”, dolci di biscotto di varie forme che contengono tra la pasta uova intere di gallina.
GIOVEDI’ SANTO Sepolcri – Chiesa dei Santi Marco e Biagio (la notte) VENERDI’ SANTO Calvario Processione del Cristo morto (dal tramonto fino a notte) SABATO SANTO Chiesa Madre ore 00:00 Caduta di “U Tiluni” PASQUA Ore 12:00 “U ‘Ncuontru”
San Mauro Castelverde
Giorno 5 aprile
ore 10,30
Domenica delle Palme
“Ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme” – Benedizione e processione
delle Palme (con la collaborazione dell’Associazione Culturale e
Musicale l’Eremo) Giorno 9 aprile
Giorno 10 aprile
ore 7,30
Venerdì Santo Via Crucis-
Chiesa di Santa Maria de’Francis Giorno 11 aprile
ore 23,00
Veglia Pasquale- Chiesa di
S.Giorgio Martire
ore 11,00
Santa Messa di Pasqua- Chiesa
di Santa Maria de Francis
La Domenica delle Palme
Giovedì Santo
A
Cena Dodici confrati del S.S. Sacramento, tutti professati,
partecipano seguendo una turnazione al cenacolo. Sulla tavola
imbandita nell’ab-side della chiesa di San Giorgio sono presenti: il
pane, la lattuga, il finocchio, l’agnello pasquale (fatto di biscotto)
e i “minnulicchi”. Questi cibi hanno ciascuno una simbologia ed un
significato particolare, che nell’insieme rappresentano la morte e la
resurrezione di Cri-sto e il risveglio della natura.La Pasqua è
strettamente legata alla terra,si celebra infatti in concomitanza del
grande risveglio primaverile,caratterizzato da un flusso vitale
nuovo,un nuovo ciclo di vita. Per l’unzione si prepara un decotto ottenuto attraverso un miscuglio di erba bianca, vino, rosmarino, alloro, origano e scorze d’arancia. La seconda parte della cerimonia prevede la spartizione a ciascun apostolo delle portate esposte sul cenacolo. Nei giorni successivi ciascun apostolo dividerà parte dei cibi benedetti ad amici , parenti e vicini di casa. Questo rito della “Cena” ha origine seicentesca,solo che al posto dei “nevoli” o cialde,fatte di semplice farina e acqua, senza lievito si distribuisce,ora,alla fine della Santa Messa il pane.Quest’anno inoltre sarà distribuito anche l’agnello pasquale e la cerimonia dello svolgimento è ripresa dal rito del ‘600.
VENERDI’ SANTO A Visària
Letteralmente significa via sacra. Da secoli, la mattina del Venerdì
Santo, una processione parte dalla chiesa di Santa Maria dei Franchi,
e, seguendo le 14 stazioni della via Crucis, raffigurate in
E’, in occasioni come queste, che la celebrazione liturgica si fonde
con la rappresentazione teatrale in un unico percorso di fede. La
sacra rappresentazione inizierà nella medievale piazza Municipio e si
concluderà tra i ruderi del castello, seguendo il percorso scandito
dalle stazioni della Via Crucis secondo le seguenti vie: Umberto,
Serra, Carlo Alberto, A. Spallina, Piano San Giorgio, Castello.
La processione del Cristo morto
E' la processione più lunga del nostro borgo medievale. Gesù è
trasportato in una lettiga (cataliettu)
A scinnuta d’a Cruci
Il Venerdì Santo si conclude nella chiesa di Santa Maria de Francis la
sera con " A scinnuta d’a
SABATO SANTO II rituale della Settimana Santa continua infine il sabato notte con la Solenne Veglia Pasquale, dove la benedizione del fuoco (trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo, della vita sulla morte…è simbolo del sacrificio di Cristo e del potere santificante di Dio, che prende possesso dell'altare e di ciò che su di esso sarà celebrato), del cero pasquale (segno del Cristo risorto luce vera del modo che illumina ogni uomo; è la luce della vita che impedisce di camminare nelle tenebre, è il segno della vita nuova in Cristo che, strappandoci dalle tenebre, ci ha trasferito con i santi nel regno della luce; Cristo brillò su di noi che eravamo tenebre, ma ora siamo luce nel Signore (Ef 5,14). è il segno che ci permette di vivere come figli della luce (Ef 5,8), di rigettare le opere delle tenebre (Rm 13,12), di restare in comunione con Dio (1 Gv 1,5), di conservare l'amore con i fratelli (1 Gv 2,8 - 11), è anche segno di fedeltà a Dio e vigilanza nella preghiera e nell'attesa), del fonte battesimale (l’acqua assume il significato del lavacro che purifica; segno di Cristo, acqua viva che spegne ogni sete e simbolo di vita e di morte). Come Gesù con i discepoli di Emmaus, anche i fedeli sono chiamati ad annunciare il Kerigma contro l'antievangelo dei discepoli disperati, purificandoli con il fuoco del sacrificio di Cristo, illuminandoli con la luce della sua Risurrezione, immergendoli in Cristo, acqua che zampilla per la vita eterna, e sostenendoli nella fede del Signore Risorto che rimane con noi fino alla fine dei tempi.
5 aprile - Domenica delle Palme Sfilata per le vie del paese degli schietti categ. Pulcini gara alzata dell’albero presso Villa a mare 11 aprile - Taglio dell’albero in C/da agliadrone Addobbo e mangiata presso spiazzo antistante Scuola media in Via T. Consiglio sfilata carretti siciliani, sfilata cavalli e cavalieri in costume 12 aprile - Benedizione dell’albero in Piazza duomo giro dell’albero per le vie del paese gara dell’alzata dell’albero in piazza duomo spettacolo in piazza duomo 13 aprile - esposizione carretti siciliani in piazza duomo esibizione dell’alzata dell’albero in piazza duomo spettacolo musicale piazza duomo
Valledolmo
Martuariu
è il risultato di una ricerca di”Lamenti” e di“Passio”, non solo
della tradizione Martuariu rievocherà anche la contrapposizione di due mondi: quello materno e viscerale, e quello politico maschile; Maria, Giovanni e “li Fimmini” partono alla ricerca di Gesù, esplorando le strade del centro storico nella loro nudità, accompagnate e confortate da un coro di lamentatori (di Montedoro).
A questo punto i due cortei, uniti, si avvieranno verso il Calvario per consumare il sacrificio finale, terribile e necessario. Saranno una settantina gli interpreti di questa passione, cantanti, attori, musicisti, quasi tutti non professionisti, ognuno con il proprio linguaggio e la propria sensibilità, per rievocare e rivivere una storia di dolore e di martirio, la storia eterna dell’amore di Dio verso l’uomo, figlio suo e suo carnefice.
Alia
§ Domenica delle Palme: processione dei fedeli fino alle chiese per la benedizione delle palme e celebrazione della Santa Messa. Giovedì Santo ore 17.00 ca.: Messa in Coena Domini, dopo la celebrazione come da tradizione si procede alla “Lavanda dei piedi” dei confrati delle rispettive confraternite. Venerdì Santo: di mattina, si svolge il rito della visita ai Sepolcri, dove vengono imbandite le tavolate con i cosiddetti “Picureddi”. I confrati, al suono dei tamburi in segno di lutto, sfilano in processione facendo i “Viaggi” da una parrocchia all’altra; di pomeriggio ore 18.00, processione per le vie del paese con la Vara del Cristo Morto e dell’Addolorata fino a raggiungere il Calvario, dove i fedeli si radunano per assistere alla Santa predica presieduta dal parroco e al termine della quale si accompagnano il Cristo e l’Addolorata nel Santuario Maria Santissima delle Grazie. Sabato ore 22.00 ca.: Santa Messa di Resurrezione, durante la celebrazione si procede alla benedizione dell’acqua e del cero pasquale, al Gloria della Resurrezione avviene la “Sciugghiuta di li campani”.
Gangi
La Storia I Cretesi, intorno al 1200 A.C., fondarono la città di Engyon, edificandovi un tempio dedicato alle Dee Madri. Questo, diventato famoso, si arricchì di tesori: dell’asta ed dei cimieri di Merione, nipote di Minosse, e delle armi di Ulisse ( Plutarco, Vite Parallele ); e poi delle corazze e degli scudi di Scipione l’Africano. Governatore Verre, il tempio venne spogliato dei suoi tesori, e questo episodio è ricordato da Cicerone nelle sue "Verrine", dove, parlando degli abitanti di Engium, nome latino di Engyon, li definisce “Engini fortes honestique viri”. La Storia, quindi, attraverso i documenti, ci indica che nel 1195 Gangi apparteneva alla contea di Geraci, e che dalla metà del XIII secolo e fino al 1625, apparterrà ai Ventimiglia. Alla loro dominazione risale la definizione del Castello e la realizzazione della Torre quadrata, oggi nota come Torre dei Ventimiglia. All’inizio del XVI secolo Gangi contava una popolazione di circa 3200 abitanti. Il Cinquecento ed il Seicento sono periodi di grande evoluzione sul piano sociale e culturale (è il periodo dello “Zoppo di Gangi”). Gangi passa, intanto, nel 1625 dalla signoria dei Ventimiglia a quella dei Graffeo, e, quindi, nel 1677 ai Valguarnera. Il Settecento, caratterizzato dalla presenza di numerose Accademie di letterati, tra le quali “L'Accademia degli Industriosi” (1758), e di numerosi altri artisti, come il Quattrocchi (“Gangitanus sculptor”), costituisce uno dei momenti culturalmente più importanti della Storia di Gangi. Nello stesso secolo si costruiscono alcuni Palazzi nobiliari e tra questi Palazzo Bongiorno (affrescato dal romano Fumagalli), ed in seguito i palazzi Sgadari e Mocciaro. Agli inizi dell’800 gli abitanti erano 9500, più di adesso. Il resto è storia moderna: l’Unità d’Italia, il lento decadere dell’aristocrazia e dei loro feudi, il Fascismo, il Prefetto Mori, l'assedio di Gangi dell'1 Gennaio 1926, l’arrivo degli Americani, ecc..
Domenica delle Palme Profondamente radicata nella tradizione popolare religiosa, la Domenica delle Palme, a Gangi, segna l’inizio delle celebrazioni della Settimana Santa. Una delle sue caratteristiche è l’immutata ripetitività di antichi gesti, di cui sono protagoniste le Confraternite del luogo. Queste, verso le ore 7.00 della mattina della domenica prima di Pasqua, si danno appuntamento nella chiesa della Confraternita di turno (scelta, fin dall'antichità, in base ad un sorteggio che prevede un rigido ordine ciclico, quest'anno la Chiesa di Santa Maria) dove si procederà alla spartizione delle palme (assegnate con estrazione a sorte) e quindi all’allestimento delle Grandi Palme da portare in processione, addobbate con fiori, rami di datteri e simboli sacri realizzati artigianalmente, utilizzando le stesse palme. Contemporaneamente si assiste alla vestizione dei confrati: alcuni con una tunica bianca coperta da un mantello (che ha un colore diverso per ogni singola confraternita); altri con il classico "abitino"; mentre i "tamburinara" indossano le preziose "Rubriche", antichi abiti settecenteschi ricamati a mano con l’utilizzo di oro e argento. Finiti i preparativi, verso le ore 9.30 parte la processione, che si snoda secondo un rigido protocollo: in testa la confraternita più giovane (quella di San Giuseppe dei Poveri), per ultima la più antica (quella del SS. Salvatore). Dietro ogni Grande Palma, portata a spalla, sfilano i confratelli preceduti dai "tamburinara", che annunciano l'arrivo della processione. Il tragitto per le vie del paese vede come prima tappa la Chiesa Madre, dove le Grandi Palme vengono benedette, dopo di che la processione riparte per raggiungere una ad una le altre chiese del Paese. La processione si conclude a mezzogiorno nuovamente nella Chiesa Madre, dove, prima di assistere alla Santa Messa, i "tamburinara" danno luogo ad una spettacolare esibizione ritmica, mentre si assiste al suggestivo ingresso delle Grandi Palme alla Chiesa Madre, attraverso gli archi di accesso della maestosa Torre dei Ventimiglia.
CAMPOFELICE DI FITALIA G Ore 17.30 S.Messa in Cena Domini con lavanda dei piedi degli apostoli dopo la Messa : inizia l’Adorazione Eucaristica fino alle 23.30 VENERDI’ - 10.04.09 Ore 09.00 Ufficio delle letture più lodi 13.00 Ora Media 17.00 Adorazione della Croce 20.00 Processione per le vie del paese SABATO 11.04.09 Ore 22.30 Veglia Pasquale DOMENICA 12.04.09 Ore 11.00 S. Messa 12.00 sparo di mortaretti LUNEDI' 13.04.09 Ore 09.00 S.Messa
Torretta
I riti della Settimana Santa a Torretta, così come si svolgono, sono
il frutto di una tradizione secolare e rappresentano, dal punto di
vista religioso e popolare, la vita della Cittadina che rivive il
triduo pasquale in tutta la sua drammaticità.
Il primo appuntamento, seguendo i testi liturgici della Chiesa, è fissato nel giorno della Domenica delle Palme, quando si commemora l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme accolto come Messia Salvatore.I fedeli si radunano nella piazza antistante la Chiesa di S. Maria Maggiore portando rami di ulivo e di palma. Tutto il popolo, le confraternite locali, con indosso gli abiti tradizionali, fanno da corona all’Arciprete Parroco Don T. D’Amico, che, dopo la lettura del Vangelo, evidenzia la regalità di Gesù e sottolinea un paradosso: solo la folla dei discepoli scorta il suo re.
Dopo la benedizione dei ramoscelli di ulivo, il corteo si avvia
processionalmente al Santuario delle Grazie per la celebrazione
solenne dell’Eucarestia.
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